Quattro chiacchiere con...
Maurizio Bonfante
Hai voglia di presentarti a tutti noi?
Mi chiamo Maurizio Bonfante, ho 16 anni, sono di Torino e frequento la terza liceo scientifico. Fin da piccolo lo sport è stata la mia passione e con il passare degli anni ho praticato diverse discipline che sono variate nel corso della mia crescita. All'età di tre anni, i miei genitori mi hanno messo per la prima volta gli sci da discesa ai piedi e da quel momento è nata una vera e propria passione che mi ha portato ad entrare prima in una piccola squadra agonistica dove sono cresciuto e successivamente nello Sci Club Pragelato.
Con il trascorrere degli anni e il susseguirsi delle gare, sempre più impegnative, ho dovuto intraprendere un percorso di preparazione atletica estiva e ho pensato di correre sulle montagne vicino a casa.
Con i tanti allenamenti, avendo insita una mentalità agonistica, ho chiesto ai miei genitori se avessi potuto partecipare a qualche gara di corsa in montagna e loro hanno accettato di buon grado.
La mia prima gara è stata il Vertical del Monte Palon, una montagna situata vicino a casa che ho molto a cuore: il risultato non è stato eccezionale ma è bastato per farmi appassionare ancora di più alla corsa fino a farmi partecipare, quasi ogni settimana, ad una competizione. Dopo un bel po' di gare e buoni piazzamenti sono stato convocato nella nazionale giovanile di Skyrunning della Fisky dove mi trovo tutt'ora.
Ci dici quali sono la tua più grande qualità ed il tuo più grande difetto?
Sono molto testardo, nel bene e nel male e mi piace fare le cose a mio modo. Quando desidero qualcosa ci metto quindi tutto me stesso per ottenerla, sia nello sport che nella scuola. Credo di avere una predisposizione a ”tenere duro” e a fare fatica. L'altra faccia della medaglia è che, essendo testardo, non ascolto nessuno e faccio la mia strada, alcune volte sbagliando...
Qual è stato il momento più buio della tua carriera?
Per ora non ho avuto mai dei veri e propri momenti "bui". Magari c'è stata qualche delusione in alcune gare dove mi aspettavo di ottenere una performance migliore.
Quale è stato il momento più brillante della tua carriera?
La mia carriera è iniziata da non molto ma di sicuro le gare del Vertical Sunset, nelle valli delle alpi Cozie mi hanno permesso di portare a casa dei buoni risultati, anche se, ovviamente, devo ancora crescere parecchio per avvicinarmi alle prestazioni di gente come Andrea Rostan e Gianluca Ghiano, solo per citarne alcuni.
Quale è stato il momento più divertente della tua carriera?
Diciamo che, nelle gare in salita, la "sofferenza" la fa da padrone, tuttavia non mancano anche dei momenti in cui ci si diverte e nascono delle belle amicizie. Lo scorso anno, stavo partecipando al CMUR a Cervinia nella 16 Km e 1000 metri D+/- e verso la fine della discesa da Plan Maison, dopo aver dato il massimo per 15 km per riuscire a stare in testa, ci siamo trovati io e il mio amico sull'ultima salita estremamente ripida, inserita dall'organizzazione prima di entrare nel centro di Cervinia. Non ce l'aspettavamo e per tutto quell'arco di tempo, credo che abbiamo fatto scendere tutti i Santi del Paradiso...
Quali sono i consigli che daresti ad un giovane che intende seguire i tuoi passi sotto il punto di vista della tua carriera sportiva?
I consigli che darei ad un giovane che desideri intraprendere uno sport come questo è di essere preparato a soffrire ma anche pensare che potrà ottenere delle grandi soddisfazioni, soprattutto se saprà non mollare mai e credere in se stesso.
Spostiamo le lancette dell'orologio in avanti di 10 anni: chi sarai? Cosa starai facendo? In che veste ti immagini?
Fra 10 anni spero di aver ottenuto un po' di buoni risultati nella corsa, soprattutto nella specialità del vertical e nello sci. Non mi dispiacerebbe inoltre entrare nel comitato FISI AOC di Scialpinismo...
Ti và di condividere con noi il tuo più grande sogno a livello sportivo e a livello personale?
Il mio più grande sogno a livello sportivo è battere il record di salita del Rocciamelone nella "Red Bull K3" di Martin Anthamatten in 1 ora e 58 minuti per 3000 metri di dislivello positivo. Ovviamente credo rimarrà davvero solo un sogno... A livello personale mi piacerebbe diventare pilota di elicotteri per lavorare nell'elisoccorso piemontese.
Quale è il tuo articolo preferito di Salice? Ci spieghi il perché di questa preferenza?
Il mio prodotto preferito di Salice sono gli occhiali 023: sono molto contento di questo prodotto. Lo uso in tutti gli sport che pratico. Mi rende orgoglioso utilizzare un prodotto 100% italiano!