Quattro chiacchiere con...

Federico Colaninno

Hai voglia di presentarti a tutti noi?
Sono Federico Colaninno, 24 anni, atleta di vela. Vado in barca da quando sono nato, grazie a mio padre, ex olimpionico a Sydney 2000. Proprio a Sydney, sul prato olimpico ho imparato a camminare. La strada verso la carriera di velista professionista era già segnata. Nel 2016 ho iniziato la mia campagna olimpica verso Tokyo2020 con la classe Finn. Nel 2017 e 2018 ho vinto il campionato mondiale giovanile. Nella stessa classe mi sono laureato campione Italiano nel 2019 e 2020. Purtroppo nel 2019 ho mancato la qualifica olimpica e ho iniziato a dedicare del tempo ad altri progetti di alto livello. Ottobre 2019 saliamo sul secondo gradino del podio nella specialità del Match Race (1vs1). Nel 2021 con il Team Cuordileone vinciamo il Mondiale Classe Swan50. Attualmente sono impegnato in diverse classi tra cui Swan50, RS21, ETF26, 69F, Dragone…

Ci dici quali sono la tua più grande qualità ed il tuo più grande difetto?
La qualità più grande penso sia quella di analizzare sempre in ogni dettaglio gli errori che commetto, sia nella vita che nello sport. Il più grande difetto è quello di essere a volte permaloso.

Qual è stato il momento più buio della tua carriera?
Senza dubbio il momento più buio è stato nel 2019 quando ho mancato la qualifica olimpica ed è stato annunciato da World Sailing (federazione internazionale di vela) l’intenzione di rimuovere la classe Finn dalla lista delle classi Olimpiche dopo Tokyo 2020. Le mie chance di partecipare alle olimpiadi di Parigi 2024 stavano sfumando.

Quale è stato il momento più brillante della tua carriera?
Sicuramente l’inizio del progetto con il Team Young Azzurra nel 2020, nato per partecipare alla Youth America’s Cup 2021, mi ha dato molta motivazione per continuare a spingere.

Quale è stato il momento più divertente della tua carriera?
Uno dei momenti felici che ricordo molto bene è la practice race del Campionato Europeo Star di Gaeta nel 2015. Avevo 16 anni e regatavo con mio padre. Girammo la boa di bolina terzi, circondati da leggende della vela internazionale. Ero nervosissimo, ma se ci penso oggi mi viene da ridere.

Quali sono i consigli che daresti ad un giovane che intende seguire i tuoi passi sotto il punto di vista della tua carriera sportiva?
Il consiglio principale è di lavorare duro sempre, senza accontentarsi mai. Bisogna essere affamati di nuove sfide e nuovi obiettivi.

Spostiamo le lancette dell'orologio in avanti di 10 anni: chi sarai? Cosa starai facendo? In che veste ti immagini?
Mi piacerebbe inseguire un grande risultato, magari in un team di America’s Cup o magari in una classe olimpica con un pass per i Giochi in tasca…

Ti và di condividere con noi il tuo più grande sogno a livello sportivo e a livello personale?
Senza dubbio il mio sogno numero uno al momento è quello di svegliarmi con una medaglia olimpica appesa in stanza.

Quale è il tuo articolo preferito di Salice? Ci spieghi il perché di questa preferenza?
Ho due articoli preferiti: il primo è l’occhiale 026 che uso principalmente quando sono a terra e su barche tradizionali. Il secondo è la maschera 102, ottima sulle barche foiling, dove le velocità sono elevate e riparare gli occhi è importantissimo.



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