Quattro chiacchiere con...

Francesco Salvaterra

Hai voglia di presentarti a tutti noi?
Sono Francesco Salvaterra, classe 1989, di Tione di Trento. Nella fase della vita in cui si può permettersi ancora di lavorare poco ho perlopiù solo scalato, facendo alpinismo a 360° con una passione per le vie nuove. Quando è venuto il momento di concretizzare, ho pensato alla citazione storica di Cesare Maestri: “Fare la guida è difficile e pericoloso, ma è sempre meglio che lavorare”. Sono quindi diventato guida alpina nel 2013 e da allora accompagno e insegno in montagna. Parallelamente da poco sono istruttore del Soccorso Alpino. Sono sposato con Chiara e abbiamo una bambina di tre anni con una seconda in arrivo. Al giorno d’oggi non ho smesso di fare alpinismo anche serio ma sono più tranquillo e meno attivo che in passato, pertanto mi identifico certamente più come Guida che come alpinista di punta.

Ci dici quali sono la tua più grande qualità ed il tuo più grande difetto?
L’entusiasmo e l’egocentrismo. Con il passare degli anni però sto diventando più umile, spero che si affievolisca solo il difetto e non la qualità.

Qual è stato il momento più buio della tua carriera?
Essermi fatto bocciare all’esame di passaggio da aspirante a guida è stato uno shock.

Quale è stato il momento più brillante della tua carriera?
Aver scalato lo sperone Walker con Alberto Bettoli e Marcello Cominetti. Alberto è stato mio cliente in quella salita, che non avevo mai fatto prima. Ricordo una scalata magnifica dove tutto è filato liscio e siamo anche riusciti a divertirci.

Quale è stato il momento più divertente della tua carriera?
Negli anni ho guidato una quindicina di trekking nel Selvaggio Blu in Sardegna. Alcune delle giornate più divertenti dal punto di vista dell’esperienza di gruppo le riconduco sicuramente alle serate di bivacco, magari in qualche grotta piena di pulci.

Quali sono i consigli che daresti ad un giovane che intende seguire i tuoi passi sotto il punto di vista della tua carriera sportiva?
Fare la Guida di mestiere non è facile, se ci si dedica solo al lavoro strettamente commerciale è facile perdere l’entusiasmo, se ci si dedica solo a viaggi o alpinismo complesso è facile perdere la famiglia. Alle giovani guide consiglio di tenersi aperte varie porte e diversificare.

Spostiamo le lancette dell'orologio in avanti di 10 anni: chi sarai? Cosa starai facendo? In che veste ti immagini?
Mi piacerebbe andare a fare qualche via facile in montagna e qualche sciata in neve fresca con le mie figlie e con mia moglie, prendermi delle soddisfazioni accompagnando su qualche via seria e magari tornare a fare qualche viaggio per vedere un po' di mondo.

Ti và di condividere con noi il tuo più grande sogno a livello sportivo e a livello personale?
Diventare istruttore nazionale delle guide e portare un cliente sulla Torre Egger.

Quale è il tuo articolo preferito di Salice? Ci spieghi il perché di questa preferenza?
L’occhiale 024 con lente RW. Ho gli occhi delicati e porto quasi sempre gli occhiali da sole altrimenti alla sera mi fanno male. E’ un occhiale comodo e con una lente che si adatta a molte condizioni, oltre che essere robusto.



Via Suganappa 10, 22015,
Gravedona ed Uniti, Como, Italy
Tel. +39 0344 85224
Fax +39 0344 89177 - salice@saliceocchiali.it
P.IVA IT 00232090134
[ Information for data processing ]


Download : Catalogues | Poster | Video | Logos

Press : News | Press Release | Paper ADV | Newsletter

| Contacts | Links Partners |

English Version


Follow us: