Quattro chiacchiere con...
Andrea Rostan

Hai voglia di presentarti a tutti noi?
1. Sono Andrea Rostan, ho 23 anni, arrivo dal Piemonte e pratico corsa in montagna. Sono di Pinasca, un piccolo paese in Val Chisone sotto Sestriere, ma ormai da 3 anni vivo a Prali, in Val Germanasca. In questo piccolo paese a 1500m di altitudine ho trovato lavoro agli impianti da sci nella località sciistica della Prali Ski Area, mentre d’estate lavoro come Guida-Accompagnatore nell’Eco-Museo Regionale Scopriminiera, sempre a Prali. Questi due lavori mi hanno permesso di vivere in questo bellissimo posto, dove posso allenarmi sulle montagne e stare a contatto con la natura
Ci dici quali sono la tua più grande qualità ed il tuo più grande difetto?
2. A livello sportivo, la mia più grande qualità, forse è quella di mettersi in gioco e non aver paura di nulla, in qualsiasi gara e in qualsiasi contesto. Il mio più grande difetto potrebbe essere quello di non ascoltare tanto gli altri e fare troppo di testa mia, soprattutto in varie occasioni negli anni passati
Qual è stato il momento più buio della tua carriera?
3. Nella mia carriera agonistica non ho avuto periodi particolarmente difficili, ma nel 2017 sicuramente ho affrontato il momento più buio, quando a fine stagione mi sono infortunato e sono stato fermo dagli allenamenti quasi 3 mesi, arrivando anche a pensare di smettere di correre. Avevo appena finito una stagione stupenda e credevo di essere arrivato: per fortuna ho trovato la giusta motivazione per riprendermi e continuare
Quale è stato il momento più brillante della tua carriera?
4. Dal punto di vista dei risultati, il miglior momento è stato appunto nel 2017, quando ho ottenuto un 7° posto agli Europei di corsa in montagna in Slovenia vincendo l’Oro a squadre e il 12° posto ai Mondiali un mese dopo. Nel 2021 però è arrivata la mia prima medaglia ad un Campionato Italiano Senior di corsa in montagna, risultato che reputo il mio migliore di sempre
Quale è stato il momento più divertente della tua carriera?
5. Il momento più divertente l’ho avuto alla mia prima esperienza in nazionale agli europei di Arco nel 2016. Ho conosciuto tutta la nazionale e mi son divertito veramente tanto con loro durante i raduni, sono esperienze che non dimenticherò mai.
Quali sono i consigli che daresti ad un giovane che intende seguire i tuoi passi sotto il punto di vista della tua carriera sportiva?
6. Sicuramente come primo consiglio direi di praticare questo sport per il puro piacere di farlo: correre liberi tra i boschi e sulle montagne è una delle cose più belle che ci sia. Per chi è più attaccato ai risultati consiglierei di non mollare, se nei primi anni non arrivano, ma di continuare con pazienza e determinazione, perché prima o poi si arriverà dove si vuole arrivare.
Spostiamo le lancette dell'orologio in avanti di 10 anni: chi sarai? Cosa starai facendo? In che veste ti immagini?
7. E’ difficile capire come potrei essere tra 10 anni: sia dal punto di vista lavorativo che famigliare è ancora tutta un’incognita. Dal punto di vista sportivo però penso che tra 10 anni avrò avuto modo di correre tutte le migliori gare del mondo, anche più lunghe. Gare che ora non riesco a fare per l’elevato kilometraggio. Sicuramente non mollerò la corsa in montagna e spero di aver realizzato qualche mio sogno...
Ti và di condividere con noi il tuo più grande sogno a livello sportivo e a livello personale?
8. A livello personale non ho grandi sogni: mi piacerebbe però raggiungere una stabilità economica con un buon lavoro che mi permetta di vivere in montagna, ma soprattutto che mi permetta di correre da semi-professionista come sto facendo ora. A livello sportivo il mio più grande obbiettivo è la nazionale nella categoria Senior, una cosa che fino all’anno scorso era un sogno lontano, ma che ora è diventato un obbiettivo ben preciso. Andare ai mondiali o europei con i più forti in Italia nel mio sport è un grandissimo privilegio.
Quale è il tuo articolo preferito di Salice? Ci spieghi il perché di questa preferenza?
9. Ho scoperto Salice Occhiali nel 2013 quando ne vinsi un paio ad una gara. Da li mi sono affezionato al marchio e quegli occhiali li uso tutt’ora al lavoro sugli impianti, dato che la lente 4 mi protegge bene dai raggi del sole e la neve. Un altro modello che mi piace moltissimo è lo 022: da grande appassionato di ciclismo quale sono, sono occhiali che uso per andare in bici, camminare e per sciare, sicuramente i più stilosi per me.


