Quattro chiacchiere con...
Francesco De Fabiani
Hai voglia di presentarti a tutti noi?
Ciao a tutti, mi chiamo Francesco De Fabiani e sono un atleta della Nazionale Italiana di
Coppa del Mondo di sci di fondo. Faccio parte del Centro Sportivo Esercito che mi ha
permesso negli anni di trasformare la mia passione più grande in un lavoro e quindi di
tramutare con impegno, costanza e fede nelle proprie capacità, tanti dei miei sogni in realtà.
Ci dici quali sono la tua più grande qualità ed il tuo più grande difetto?
La mia più grande qualità è il credere nelle proprie capacità e il sapere dove voglio arrivare,
questo mi permette di non perdere mai di vista l’obbiettivo attraverso gli ostacoli che
quotidianamente si devono affrontare. Il mio difetto peggiore invece è che pur essendo
attratto dall’ordine e dalla simmetria, tendo inevitabilmete ad essere disordinato per mia
natura, ed il cercare di non esserlo mi costa molte energie.
Qual è stato il momento più buio della tua carriera?
Il momento più buio è stato nel 2017, quando nel corso di una stagione tutt’altro che
positiva, a causa di un malanno, ho visto svanire la speranza di poter replicare, durante i
Campionati Mondiali di Lahti, lo splendido risultato ottenuto 2 anni prima sulla stessa pista e
nello stesso format di gara, e cioè la vittoria nella 15 Km in tecnica classica.
Quale è stato il momento più brillante della tua carriera?
Il momento più brillante della mia carriera fino ad ora è stato durante il mese di febbraio
2019 quando in poco più di una settimana ho collezionato due delle emozioni più grandi che
lo sci di fondo mi abbia mai regalato: il secondo posto totalmente inaspettato nella sprint di
Cogne, in casa, davanti al pubblico valdostano, e la medaglia di bronzo Mondiale a Seefeld
nella Team Sprint in coppia con Federico Pellegrino.
Quale è stato il momento più divertente della tua carriera?
Di momenti divertenti in questi anni ce ne sono stati tantissimi, ma mi piacerebbe ricordare
in particolar modo uno dei momenti più emozionanti che la vita da atleta mi ha permesso di
vivere, vale a dire la cocreta possibilità di vincere una medaglia Olimpica di squadra durante
la staffetta 4x10 Km di Pyeongchang 2018, dove per ¾ di gara eravamo in lizza per il podio
iridato, poi sfumato per poco in favore dei francesi, onore a loro. Resta comunque il ricordo
di un emozione di speranza fortissima
Quali sono i consigli che daresti ad un giovane che intende seguire i tuoi passi sotto il punto di vista della tua carriera sportiva?
Gli direi di non farsi mai scoraggiare dalla difficoltà delle sfide che inevitabilmete la vita da
atleta di altissimo livello ti pone davanti ogni giorno, perché dopo ogni temporale torna
sempre il sole, e dopo i momenti più bui quelli brillanti si apprezzano ancora di più!
Spostiamo le lancette dell'orologio in avanti di 10 anni: chi sarai? Cosa starai facendo? In che veste ti immagini?
Questa è una bella domanda, non saprei, ma credo di poter affermare che non sarò più un
atleta. Magari nel caso in cui avessi ancora lo stimolo giusto, potrei restare nell’ambiente e
trasmettere la mia esperienza ai più giovani in veste di allenatore, magari invece sarò del
tutto al di fuori dello sci di fondo a livello agonistico. Chi può dirlo…
Ti và di condividere con noi il tuo più grande sogno a livello sportivo e a livello personale?
Il mio più grande sogno a livello sportivo è senza ombra di dubbio vincere una medaglia
Olimpica, e farlo nei Giochi di casa di Milano-Cortina 2026 sarebbe il massimo. A livello
personale invece è avere una famiglia una volta finito con gli impegni da atleta di alto livello
Quale è il tuo articolo preferito di Salice? Ci spieghi il perché di questa preferenza?
Il mio articolo preferito di Salice è senza dubbio la mascherina per lo sci di fondo in quanto
offre sempre la migliore visibilità sia nelle giornate di sole intenso che in condizioni
metereologiche estreme, permettendo di avere sempre sotto controllo la situazione e quindi
di concentrarsi sulle fasi salienti della gara senza preoccupazioni legate alla visibilità