Quattro chiacchiere con...

Igor Baretto

Hai voglia di presentarti a tutti noi?
Mi chiamo Igor Baretto e per più di 20 anni ho dedicato anima a corpo alla mountain bike. Ho scoperto questo sport molto tardi dopo che mio padre aveva recuperato una vecchia bicicletta malandata, di seconda o terza mano e da lì l’amore non è mai finito. Sono stato atleta professionista per i migliori team e anche per la nazionale italiana, ho guidato le migliori biciclette dei tempi, ho visto posti bellissimi e mi ritengo davvero fortunato.

Ci dici quali sono la tua più grande qualità ed il tuo più grande difetto?
2. Questa domanda è davvero difficile, non sono bravo con le autoanalisi. Direi che il mio punto forte è essere caparbio al punto di riuscire o almeno avvicinarmi il più possibile agli obbiettivi che mi prefiggo (tranne per la dieta, che è sempre stata la mia più grande nemica); oltre ad essere una persona che nelle difficoltà trova sempre una via d’uscita. Il mio più grande difetto è reprime le emozioni al punto di bloccare o frenare le mie prestazioni, nello sport come nella vita. Sono anche molto polemico, non mi piacciono le scorciatoie.

Qual è stato il momento più buio della tua carriera?
3. Ricordo che il mio momento più buio è stato quando mi è stata sbagliata la preparazione all’arrivo in un nuovo team. Questo ha significato niente più nazionale l’anno dopo ma soprattutto tanti obbiettivi mancati in termini di vittorie e gare. Hanno dato la colpa a me per tutto e il senso di colpa mi ha frenato ancora di più, tanto da pensare di mollare tutto

Quale è stato il momento più brillante della tua carriera?
4. Il momento più brillante è stato ricevere la chiamata di Mario Noris per far parte della rosa della Scott Racing Team. Mi ha motivato. Ho trovato di nuovo la voglia di correre ma soprattutto la libertà di prefiggermi obbiettivi. Sono stati gli anni delle risate, delle amicizie ma soprattutto gli anni delle mie più grandi vittorie.

Quale è stato il momento più divertente della tua carriera?
5. Il divertimento è arrivato con la Scott. Penso che poter correre senza pressioni e con persone piacevoli e allegre come me, sia stata la miglior cura di sempre. Abbiamo fatto tantissime trasferte, vacanze e questo ci aveva legato moltissimo gli uni agli altri. Eravamo un team imbattibile in termini di squadra.

Quali sono i consigli che daresti ad un giovane che intende seguire i tuoi passi sotto il punto di vista della tua carriera sportiva?
6. Probabilmente gli direi di non prendersi troppo sul serio all’inizio e di non puntare subito alla bicicletta bella e alla vittoria. Gli direi di lavorare sulla tecnica, sulla preparazione, sull’alimentazione, di metterci impegno, di non prendere scorciatoie ma di abbassare la testa e divertirsi.

Spostiamo le lancette dell'orologio in avanti di 10 anni: chi sarai? Cosa starai facendo? In che veste ti immagini?
7. Tra 10 anni mi vedo come il classico papà che fa il tifo a suo figlio adolescente che non avrà scelto la bicicletta come il papà o il calcio come la mamma ma un altro sport. Lo aiuterò nei suoi momenti più difficili, gli preparerò il materiale alla perfezione e andremo insieme ad allenarci. Ma nei miei momenti liberi sarò sicuramente ancora su una bicicletta, sui miei sentieri, con gli amici di sempre a “rubare” KOM.

Ti và di condividere con noi il tuo più grande sogno a livello sportivo e a livello personale?
8. Il mio più grande sogno a livello sportivo sarebbe stato vincere un Campionato Italiano, sempre sfiorato per un soffio. A livello personale mi piacerebbe che mio figlio avesse la mia stessa fortuna: trovare uno sport che gli dia soddisfazione al punto di trasformarlo in una professione a tempo pieno (perché io ho sempre dovuto conciliare il lavoro in fabbrica con il ciclismo).

9. Quale è il tuo articolo preferito di Salice? Ci spieghi il perché di questa preferenza?
9. Da quando ho iniziato ad usare i prodotti Salice non ho più usato altro. Adoro il casco: mi piace l’idea della sicurezza sulla strada con la luce posteriore e il porta occhiali che non mi ha mai fatto perderne un paio. Adoro il comfort e la vestibilità: sembra disegnato per la mia testa. Gli occhiali sono leggeri, ti dimentichi di averli indosso e la possibilità del cambio lenti in base al meteo è geniale. Sono orgoglioso di far parte di questa grande famiglia, ma soprattutto grazie per avermene dato la possibilità.



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